Novena allo Spirito Santo di Karol Wojtyla 22-31 maggio 2020
La novena allo Spirito Santo nella sua pluriforme proposta deve aiutare a conoscere lo Spirito Santo e i suoi sette particolari doni che hanno la capacità di distruggere tutti i mali e di realizzare tutti i beni che giovano all’anima, ma soprattutto deve aiutare ad invocare incessantemente lo Spirito Santo se si vuole entrare nel “vivo” con tutti i sette doni e, inoltre, a convertire il proprio cuore.
I sette doni sono necessari per una vita cristiana “ben ordinata”, spiegava San Giovanni Paolo II ai fedeli e ai pellegrini durante le udienze generali man mano che la Pentecoste si avvicinava. E sono pure utili per comprendere «la molteplicità dei doni stessi, in Cristo e nei santi».
Questo insegnamento Giovanni Paolo II l’aveva ricevuto quando era piccolissimo da suo padre, che gli ha insegnato a pregare lo Spirito Santo fin dai suoi undici anni. Mettersi in ascolto della voce dello Spirito Santo e rendersi docili alle sue ispirazioni è la strada maestra verso la piena realizzazione della nostra vita cristiana ed è il segreto per vivere nella gioia e nella pace.
La novena allo Spirito Santo è un prezioso aiuto per mettersi alla Sua presenza per dialogare e familiarizzare, perché continui nel tempo a parlarci di Gesù e perché ci aiuti ad andare avanti nella nostra vita di cristiani. Egli è il Maestro interiore che ci insegna a pregare: «Nessuno può dire: “Gesù è Signore!”, se non sotto l’azione dello Spirito Santo» (1Cor 12,3). Ecco perché la Chiesa ci invita a implorarlo ogni giorno, soprattutto all’inizio e al termine di qualsiasi azione importante.