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Saluto della comunità parrocchiale S. Maria Immacolata di Accaria a don Antonio Fiozzo

Caro don Tonino,
ricordiamo la tua missione di amministratore parrocchiale di 4 anni prima (1998-2002) e la tua missione sacerdotale di 21 anni poi (2002-2023), al servizio della comunità parrocchiale S. Maria Immacolata di Accaria e “… ci ritorna in mente quando celebravi la S. Messa in un garage in quel di Cardolo e ci riconciliavi con il Signore confessandoci all’aperto sotto un albero…”

A seguire il traguardo dell’offerta del santuario e il suo divenire:
un luogo del silenzio, della preghiera personale e comunitaria, dell’ascolto della parola di Dio  nella celebrazione dell’Eucaristia ma anche nella molteplicità delle sue forme e contenuti e dei nuovi modi di comunicare al servizio della “nuova evangelizzazione” e della “prima evangelizzazione; oasi di spiritualità del messaggio della Divina Misericordia, fondata sulla missionarietà del  magistero petrino del Gigante di Dio a cui  “il messaggio della Divina Misericordia …  è stato sempre vicino e caro e che, in un certo senso- come dichiarato dallo stesso Papa–  forma l’immagine (del suo)  pontificato.”

Attraverso queste parole parla un’intera comunità, gli ammalati, le donne e gli uomini, i bambini, ragazzi, giovani, adulti, anziani, le famiglie, i tanti volti che hai incontrato.

E’ con profondo affetto fraterno nella comunione con Cristo ci rivolgiamo a te.
Oggi  passato e presente si intrecciano per rendere omaggio a te e al tuo cammino sacerdotale, guardando al futuro.

Ritornano alla mente le parole di Santa Faustina, tante volte da te richiamate: “Affidiamo pertanto a Dio ciò che appartiene al passato; il futuro non è ancora mio, procuro di utilizzare con tutta l’anima il tempo presente.”

Fare memoria di un passato non per compiacersi né per dare spazio a rimpianti ma per ringraziare Dio che si è rivelato alla nostra comunità parrocchiale per il tramite di un buon pastore secondo il suo cuore.
“Il tesoro più grande – annunciava il santo Giovanni Maria Vianney, curato d’Ars- che il buon Dio può concedere ad una parrocchia “.

Così il Signore, nella sua benevolenza e nel suo amore, pensando alla cura della nostra comunità  il 19 marzo 2002, scelse Te, giovane sacerdote, come parroco per guidarla, incoraggiarla, unirla, ma soprattutto per far riscoprire, custodire, illuminare con la luce del Vangelo e fortificare con il fuoco del Suo Spirito l’inestimabile dono della fede nel Signore Gesù racchiuso nel santuario del cuore di ciascuno. Ma che già dal 9 novembre 1998 ti abbiamo avuto in dono come amministratore parrocchiale.

Oggi nel fare memoria, a 25 anni, del 28 ottobre 1998, giorno della tua ordinazione sacerdotale, rendiamo grazie al Signore perché caro don Tonino, questo sei stato per noi “un pastore secondo il cuore di Cristo”, la figura eloquente di Gesù buon pastore del vangelo di Giovanni, capitolo 10.

Configurato a Cristo, disposto a lavorare incessantemente, per far giungere a tutti la luce e la consolazione del Vangelo.
Ci hai fatto però comprendere che la tua persona, come di ogni sacerdote, non è altro che un segno della presenza tra di noi dell’Unico Buon Pastore: il Signore Gesù.
Non abbiamo alcuna intenzione di fare l’elenco delle tue opere, anche perché ti conosciamo allergico alle ridondanze e non vogliamo nemmeno beatificarti.
Ti ricorderemo, tra l’altro, come:
– Fedele alla parola di Dio e alla tradizione: sei stato l’ uomo della parola di Dio, generoso ed infaticabile evangelizzatore.
– Ministro ma anche apostolo della Divina Misericordia che ci ha educato a conoscere e sperimentare, per darne testimonianza,  “l’abisso della Misericordia Divina verso le creature e la Sua bontà insondabile” cui attingere per mezzo del “recipiente della fiducia” “le grazie inconcepibili per tutto il genere umano”, come scrive Santa Faustina nel suo Diario.
– Con le parole di S. Giovanni Paolo II – sei stato “uomo a contatto con Dio” che “ha camminato col proprio tempo, e si è fatto ascoltatore attento e benevolo, ma insieme critico e vigile, di quanto maturava nella storia sul territorio parrocchiale e fuori”.
– Operaio della vigna del Signore dallo stile evangelico, consapevole che “Né chi pianta, né chi irriga vale qualcosa, ma solo Dio, che fa crescere” 
Come non ricordare poi i nostri appuntamenti domenicali non per partecipare alla S. Messa –come ci hai insegnato – ma per incontrare il Signore risorto nel “vivere intensamente l’Eucaristia come sorgente di grazia e di comunione con Dio e con il prossimo?”
Con gli occhi verso il cielo come  suo popolo  lodiamo Dio” Grandi cose hai fatto Signore per noi! Grandi cose ha fatto il Signore nella vita della nostra comunità attraverso il docile strumento di cui da 22 anni le Sue mani si servono per farci percepire il Suo infinito Amore.

E come comunità rendiamo grazie a Dio  perché di riflesso ci ha fatto dono di ciò che è stata capace di operare perché immergendoci profondamente nel proprio presente di fede e carità, uniti e in comunione con Gesù e – in Lui e con Lui –tra noi, ci addentrassimo sempre di più nella Sua speranza.
Noi abbiamo accolto ed apprezzato, caro don Tonino, i doni che in questo tempo hai saputo offrirci con rispetto ed attenzione, affrontando, in un confronto sincero, perché no, anche qualche fatica, ma comunque riconoscenti per i momenti di bene e di crescita vissuti, che, oggi in particolare, affiorano nei nostri ricordi.

E’ giunto il momento di salutarci.
Sapevamo e sappiamo che il tratto della vita percorso insieme non era per sempre perché il sacerdote appartiene a Dio e in Lui conosce, ama e accoglie gli uomini che gli sono affidati.
Ma proprio per questo che ci troviamo qui riuniti per manifestarti affetto e gratitudine per aver svolto la tua missione tra noi facendo risplendere la figura di Cristo, il buon pastore, che ama e vigila il suo gregge. Se avessimo fede –sono le parole del Santo curato d’Ars-  vedremmo Dio nascosto nel sacerdote  come una luce dietro il vetro,  come il vino mescolato all’acqua
Ci sentiamo privilegiati per averti conosciuto e apprezzato. Sei stato un padre e, come il Padre della parabola del Figliol Prodigo ci hai sempre accolto.
Sei stato pastore e, ci hai guidati, con pazienza ci hai mostrato la strada giusta da percorrere al di là delle singole scelte, Sei stato maestro e, ci hai ripreso quando ce n’è stato bisogno, ci hai testimoniato l’operaio della vigna del Signore dallo stile evangelico, consapevole che “Né chi pianta, né chi irriga vale qualcosa, ma solo Dio, che fa crescere” hai aperto la nostra mente e il nostro cuore su ciò che edifica, per farci volare in alto, sempre più in alto, verso il Signore, ci hai incoraggiato a cambiare il nostro modo di vivere la fede, ad avere una fede matura, essere “cristiani veri”, con i tuoi insegnamenti, i messaggi che ci hai offerto, i modelli di vita della fede che ci hai additato con le tue omelie, le tue catechesi, le tue riflessioni in ogni incontro. Sei stato un fratello e l’amico “vero”, quello che vuole il tuo bene, la tua salvezza. Per questi e altri tuoi doni, frutto della luce, della forza, dell’amore dello Spirito Santo in te, non possiamo che dirti grazie, Don Tonino, e restarne custodi grati secondo la parabola evangelica dei talenti.
Dire grazie a te è dire grazie a Dio, per essersi preso cura della nostra comunità attraverso una persona, un volto, una voce, un cuore ben precisi.
Se, come leggiamo nel tuo messaggio, ci sei benevolmente riconoscente per il “dono di grazia che noi stessi abbiamo voluto e potuto essere,” noi ti chiediamo perdono per quante volte non ti abbiamo compreso e non ci siamo resi meritevoli del tuo essere tra noi quell’”altro Cristo “che è il Sacerdote.

Ora la nostra comunità si accinge a salutarti. Questa per noi non è una prova facile, ma siamo consapevoli che questo distacco sia ancora più difficile per te. Coi dubbi ed i timori comuni a tutti gli uomini, ci hai mostrato concretamente cosa vuol dire “sia fatta la Tua volontà”. Nella verità che il prete non è solo un chiamato ed un eletto ma anche un “inviato“; che la rinuncia – dover ‘tagliare’ per ‘ripartire’ altrove – è anche la radice della sua identità di apostolo del Regno di Dio, è il segno tangibile e concreto della sua appartenenza al Signore.
Il Parroco non si appartiene’ e non ‘appartiene’ alla sua gente se non per fede. Se per un breve o lungo tratto della vita ha avuto come compagna di cammino una comunità storicamente determinata sa che non è per sempre perché egli appartiene a Dio e in Lui conosce, ama e accoglie gli uomini. Per questo tuo esempio abbiamo condiviso questo disegno di Dio, seppure quando hai  annunciato il tuo avvicendamento(non parliamo di trasferimento ,un termine che ci rinvierebbe alla logica del mondo) ,sarebbe soltanto ipocrito nasconderlo, ne abbiamo sofferto. Quando il tragitto è lungo, camminare insieme avvicina, lega, unisce.
Poi quando capita che un compagno di viaggio debba prendere un’altra strada si rimane male. E se quel compagno era proprio uno di quelli a capo della fila ci si sente un po’ smarriti, come se mancasse un riferimento. E allora ci si dispiace, ci si arrabbia un po’ ma poi si pensa che in fondo, anche se si prendono percorsi diversi, la meta è la stessa e per diverse strade si cammina nella medesima direzione: il Regno di Dio.

È con questa serena consapevolezza che ti salutiamo, augurandoti di non perdere mai ciò per cui ti abbiamo apprezzato, ciò che ha fatto di te un prezioso compagno di viaggio proprio in un periodo storico per i cristiani di smarrimento, di confusione, di difficoltà.

Caro don Tonino, tutta la Comunità della Parrocchia S. Maria Immacolata di Accaria ti è vicina e prega il Signore per te, perché il Suo Spirito ti doni forza, serenità, gioia, per affrontare la nuova, importante e delicata missione!
Ti auguriamo di continuare la tua opera, il tuo ministero sacerdotale con fervore e fermezza, lasciando negli animi di tutti il segno che hai lasciato in noi.

Auguri di tutto cuore e con riconoscenza per il tempo vissuto insieme, ti offriamo come dono un calice come simbolo del nostro essere stati comunione tra noi e con te. Quando salirai l’altare con in mano questo calice, ricorderai di pregare per noi, noi pregheremo sempre per te, mentre ti salutiamo con la preghiera del Beato card. John Henry Newman :“Guidami, luce, amica, in mezzo alle tenebre: guidami innanzi… Non ti chiedo di vedere l’orizzonte lontano, un solo passo mi basta…” 

Gesù Sacerdote ti benedica, la Beata Vergine Regina del Rosario e S. Giovanni Paolo II ti accompagnino.  

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