Saluto della comunità parrocchiale S. Maria Immacolata di Accaria al nuovo amministratore, don Francesco Benvenuto
Eccellenza Reverendissima,
Reverendo don Francesco, è per me motivo di grande gioia offrire il servizio della parola alla comunità tutta della parrocchia S. Maria Immacolata di Accaria, che vive un momento di particolare stupore e solennità nell’accogliere il nuovo parroco nella tua persona, giovane sacerdote, don Francesco.
Una comunità che ha interiorizzato la sincera consapevolezza che – come confermato dalla liturgia – nell’avvicendamento dei parroci resta salda ed evidente la continuità del servizio pastorale e la presenza costante di Cristo pastore, il quale opera attraverso il presbitero che il vescovo manda: nei gesti, nelle parole, nel servizio ai fratelli è Cristo stesso che oggi come ieri guida il suo gregge e se ne prende cura attraverso una persona, un volto, una voce, un cuore ben precisi.
Il Parroco è così un segno della presenza tra noi dell’Unico Buon Pastore: Cristo Gesù, dal cui cuore è scaturito il dono del ministero sacerdotale.

“Il Sacerdozio è l’amore del cuore di Gesù”, soleva dire il Santo Curato d’Ars.
Toccante espressione – la definiva il papa Benedetto XVI – che consente di evocare con tenerezza e riconoscenza l’immenso dono che i sacerdoti costituiscono non solo per la Chiesa, ma anche per la stessa umanità.
Dono che Bernanos nel suo famoso romanzo “Il curato di campagna” chiama “il dolce miracolo delle mani vuote “ perché fa dire al protagonista, il curato d’Ars appunto “O meraviglia che si possa così donare ciò che per se stessi non si possiede. O dolce miracolo delle nostre mani vuote!”.
Queste parole aiutano tutti noi a vivere nella giusta luce, ovvero con sguardo di fede e con corretto atteggiamento spirituale, quanto stiamo vivendo e ne ringraziamo Dio che, nella sua benevolenza e nel suo amore verso la nostra comunità, ci mostra uno dei segni più grandi della sua provvidenza: donare pastori alla Sua Chiesa.
Un evento di grazia per tutti, opera sì dello Spirito di Dio ma che si avvale del Vescovo, successore degli apostoli, segno vivente del Signore Gesù, maestro, padre, guida e principio di unità nella diocesi.
Con la devozione di figlio di Dio e della Sua Chiesa, a nome di tutta la comunità Parrocchiale, Le esprimiamo, Eccellenza , tutta la nostra filiale gratitudine, perché nonostante sia difficile oggi assicurare un parroco ad ogni comunità, dato il calo nel numero dei presbiteri disponibili per il ministero pastorale e, nonostante la generosità di molti sacerdoti anziani, ci ha mostrato la sua paterna sollecitudine facendoci dono di un nuovo parroco senza soluzione di continuità nell’avvicendamento pastorale.

E ancora grazie Eccellenza per la sua presenza questa sera in mezzo a noi, occasione preziosa di comunione ecclesiale, segno visibile della nostra identità di Chiesa unita al suo Pastore, successore degli Apostoli, affidata alla cura e al ministero del nuovo parroco.
Caro don Francesco, sii il benvenuto!
Perdonami se ci rivolgiamo dandoti del tu e prescindendo dall’esatto titolo giuridico della tua nomina ma, in queste circostanze, a comandare è il cuore che è un turbine di emozioni contrastanti, frutto del nuovo che irrompe nella nostra vita personale e comunitaria.
Con tutta la comunità parrocchiale, ti rivolgiamo un caloroso benvenuto, esprimendo gioia sincera con le parole del salmo 118 “Benedetto colui che viene nel nome del Signore”, perché il tuo essere quì viene dal Signore e dalla vocazione che ha coinvolto tutta la tua vita.
Per questo è con emozione che accogliamo il dono della tua presenza in mezzo a noi, grati perché con umiltà hai risposto positivamente a questa nuova chiamata del Signore di essere parroco oggi e in questo luogo, una chiamata impegnativa ma con l’augurio che sia anche carica di gioie, le stesse gioie che prova un padre nel crescere i suoi figli.
La comunità, con la gioia di appartenere a Cristo, ti accoglie come suo nuovo pastore con quella umanità, fraternità, solidarietà, condivisione che l’hanno vista crescere negli anni.
Trovi, infatti, una comunità con un’impronta di accoglienza verso tutti, di annuncio del Vangelo, umile, senza clamori, ma senza dubbio concreta ed efficace e sorretta da una fede semplice ma autentica.
Trovi una comunità pronta a riprendere il cammino con un nuovo compagno di viaggio, con una nuova guida che, conformata alla figura eloquente di Gesù Buon Pastore del Vangelo di Giovanni capitolo 10, è inviata per tenerla unita, incoraggiarla, fortificarla.
Quel buon Pastore che continua ad insegnare, a santificare, a guidare, ad amare, per mezzo dei sacerdoti come te.
Sarai per noi Padre e Maestro, ma anche fratello, amico e con Te condivideremo sforzi e iniziative per consolidare sempre più il nostro essere Chiesa/Comunione.
Con Te pregheremo e per Te pregheremo perché Tu possa essere sempre in mezzo a noi il prete della stola e del grembiule, il pastore secondo il cuore di Cristo e possa tu, seguendo l’insegnamento di Pietro, esercitare il tuo ministero con gioia ed essere testimone di gratuità e donazione.

Caro don Francesco vogliamo starti vicino, darti una mano, vogliamo aiutarti a seminare, impegnati a crescere insieme perché consapevoli della importanza della tua missione.
A te nostro nuovo Pastore, offriamo la piena, fedele e consapevole collaborazione di tutta la comunità.
Collaborazione che guardi al futuro per diventare qualcosa di più profondo ed impegnativo: la corresponsabilità, tante volte sollecitata dal nostro Vescovo.
Ti chiediamo continuità nella guida della comunità ma con l’apertura alla perenne novità dello Spirito.
Valorizzando la maturata esperienza della centralità del Vangelo nel voler essere “pietre vive”, che aderiscono a Cristo pietra fondamentale, nel voler essere cristiani che vogliono custodire la propria vita personale di discepoli del Signore in maniera stabile e solida, senza il rischio di crollare alle prime difficoltà sotto gli ammiccamenti delle forze avverse al Vangelo. Continueremo perciò nell’ascolto delle parole di Dio, attraverso il dono della tua parola, per metterle in pratica gli insegnamenti di Gesù così ben riportati dall’evangelista Luca al capitolo 6.
Tu continuerai a guidarci perché il Vangelo sia sempre di più, giorno dopo giorno, il criterio fondamentale e la norma concreta dei nostri pensieri, sentimenti, gesti e comportamenti, evitando che la nostra vita cristiana si riduca a semplici affermazioni quando il Signore ci interpella «Perché mi invocate: ‘Signore, Signore!’ e non fate quello che dico?» (Luca 6, 46).
Arricchendoci reciprocamente, consolideremo la edificazione di una parrocchia sempre più simile alle prime comunità cristiane che erano assidue nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane, nella preghiera e nella condivisione dei beni.
Ci impegniamo a non deludere le tue attese, desiderosi di essere per la nostra parte una comunità che, nella partecipazione e nella corresponsabilità, sia motivo di speranza e consolazione nel tuo impegnativo ministero pastorale.
Per essere sempre più “Famiglia delle famiglie”. “la Chiesa stessa che vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle sue figlie”, secondo l’insegnamento di S. Giovanni Paolo II e nell’ascolto di Papa Francesco “ …comunità di comunità, santuario dove gli assetati vanno a bere per continuare a camminare, e centro di missionarietà”
Apriremo il cuore e la mente alle tue parole e alle tue indicazioni, certi che da questo “evento di grazia” verrà gran bene per la nostra parrocchia e per tutta la comunità.
Queste povere parole non bastano certamente ad esprimere le attese del cuore di ognuno di noi di fronte ad un così importante evento, ed anche la gioia e l’emozione che fluttuano nel cuore quando si affronta una novità.
Quando le nostre debolezze ci porteranno a sbagliare, ad allontanarci, a prendere direzioni diverse con il rischio della divisione non giudicarci e come S. Paolo ai Corinzi-1° cap.1 (“Vi esorto affinchè non ci siano divisioni fra voi ma siate in perfetta unione di pensieri ed intenti. ”). :
sii sempre tra noi il riferimento certo del nostro essere unità e diversità che nel mistero della Chiesa sono le due dimensioni costitutive della comunione;
sii strumento di perdono e di vera riconciliazione, così che, come Zaccheo, possiamo comprendere che di fronte a Cristo non c’è alcuna barriera, perché solo con lui ci sentiamo accolti e compresi aiutandoci a riconoscerci discepoli e a mettere insieme le nostre sensibilità e diversità, i nostri carismi, le nostre vocazioni .
E se vedrai accendersi luci di gioia in una chiesa affollata o in una famiglia, se ti capiterà di ammirare qualcosa di affascinante nella nostra vita quotidiana, se potremo meravigliarci assieme di qualcosa di inaspettato nella vita spirituale e nella umanità di ogni giorno, aiutaci a non dimenticare come il bello sia sempre splendore della Verità. Quella Verità che non si presta a compromessi e mediazioni, di quella Verità verso cui ci guiderà lo Spirito Santo, pronto a spingerci ad agire, a non restare indifferenti, a metterci in gioco perché nella Chiesa tutto ci riguarda, nulla ci è indifferente e chi si gira dall’altra parte non vive da cristiano.
Noi ti faremo dono della nostra buona volontà delle nostre idee e delle nostre tradizioni, di quanto pastoralmente è stato fatto e di quanto sia in corso, della nostra lealtà e del nostro sostegno operoso ed orante alla tua missione .
Prendiamoci per mano e camminiamo insieme per essere sempre più la Chiesa radicata nella fede, nella speranza e nella carità perchè cresca in Cristo nello slancio missionario, famiglia delle famiglie, comunità eucaristica.
Don Francesco, benvenuto nella tua nuova casa, nella tua nuova famiglia; saremo il tuo nuovo popolo, tu sarai il nostro Buon Pastore.
Concludo ringraziandoti con le parole di S. Giovanni Paolo II rivolte il 1999 a tutti i partecipanti al IV incontro internazionale dei sacerdoti:
Grazie a te che , come lucerna, illuminerai chi ti avvicina e, come sale, darai sapore al vivere della comunità.
Grazie per quello che farai e soprattutto per quello che sei, Altro Cristo.
Grazie del sudore che verserai, grazie della fatica che sosterrai, grazie della forza che lo Spirito Santo non ti farà mancare, grazie delle tue lacrime, grazie del tuo sorriso. Grazie a Dio del tuo essere qui! Per intercessione della BV Maria Regina del Rosario ti benedica sempre il Sommo ed Eterno Sacerdote Gesù Cristo.