Festa del Dono per il dono

Il Natale è prossimo da celebrarsi. Esso la festa di Gesù che nasce in mezzo a noi per portare nel mondo la grazia di Dio e la salvezza a tutti gli uomini. Egli ci insegna a vivere nella logica del dono, infatti per la nostra salvezza ha dato Sé stesso. Dinanzi al Suo Dono di vita, occorre interrogarsi sul nostro modo di celebrare il Natale e chiederci se esso corrisponda a questo ideale. Non dovrebbe essere difficile rendersi conto che i bombardamenti pubblicitari pre-natalizi ci disorientano vivere diversamente il Natale. Come limitarsi a pensare ai poveri ed agli oppressi solo a Natale non ci fa vivere il vero Natale, se quest’attenzione non è atteggiamento quotidiano!
Ad ogni modo, a Natale non si può rinunciare allo scambio dei doni! D’altra parte, lo scambio di doni è testimoniato nel Vangelo, dove si dice che i Magi offrirono i loro doni al Figlio di Dio, attestando che il “Dono” che Dio offre nel Figlio Suo va al di là dei loro doni.
Che grande occasione ci dona il Natale del Signore: ci offre l’opportunità di far riflettere i ragazzi sul vero significato di questo gesto, chiedendo loro di rispondere alla domanda: che cos’è più importante nel dono? Il suo valore materiale? o piuttosto l’amore di cui si fa espressione? Non sarà difficile arrivare alla conclusione che il sorriso che accompagna il dono vale più del dono stesso. Ecco allora che il ragazzo cristiano ricambia con gioia il dono ricevuto, perché sa che è un gesto d’amore; non si arrabbia se il dono non era esattamente quello che avrebbe voluto, perché sa che l’amore è il dono più grande e più bello; non prova invidia per chi ha ricevuto qualcosa di più prezioso, perché sa che molti altri bambini non hanno nemmeno il necessario per vivere.
Ma ritorniamo a Gesù che ha dato Sé stesso per noi, perché anche noi possiamo fare lo stesso. E che significa in concreto? Significa dare noi stessi, il nostro tempo, il nostro amore, il nostro sorriso, la nostra intelligenza, la nostra fantasia per rendere felici coloro che ci amano e non ci amano. Basterebbe questo per cambiare l’immagine del Natale, troppo spesso vissuto a tavola e poi davanti alla televisione, rovinato dai capricci, dalla noia e dalle litigate. Il Natale, come ce lo descrivono la Bibbia ed il Vangelo della notte di Natale è una festa di gioia e di luce. L’angelo, parlando ai pastori impauriti, annuncia loro «una grande gioia», e subito dopo tutte le schiere celesti cantano «gloria a Dio».
Anche dare gioia attraverso un semplice dono a chi è distante fisicamente e costretto a vivere il Natale senza niente e senza doni, aiuta a vivere il vero Natale! Ed è questo il senso della manifestazione che ogni anno viviamo nella IV domenica di Avvento, attraverso la festa del “dono per il Dono”, ben rappresentata dalle figure dei Re Magi e delle stelle comete.
Nello scambio dei doni aiutiamo i nostri ragazzi a capire il significato cristiano del dono così come ce lo insegna Gesù portandoci al senso profondo del dono che è l’amore che apre alla relazione verso chi offre il dono e anche verso chi non può riceve alcunché perché impossibilitato a ricevere dei doni – e non solo a Natale – o non ha mai avuto modo di ricevere gesti di affetto e di solidarietà. Direi che – per queste persone, ragazzi, bambini – riceve un dono che manifesta che qualcuno li pensa, li incoraggia a sperare e soprattutto li mette nella condizione non solo di ricevere ma soprattutto di assistere a un miracolo che solo l’amore può compiere!

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