Festa Madonna Addolorata

“Maria, “icona vivente del Vangelo della sofferenza”: questa è l’espressione che S. Giovanni Paolo II ha coniato nella seconda Giornata Mondiale del Malato, celebrata l’11 febbraio 1994.

In questa sua affermazione vengono messi insieme i termini: vangelo e sofferenza. La parola “vangelo” (dal greco: eu ànghelon) significa “buona notizia”, mentre la sofferenza – lo sappiamo tutti – è qualcosa di triste, che nessuno vuole. Allora unire queste due parole vuol dire annunciare il miracolo del dolore che diventa una buona notizia. Questo miracolo si è già compiuto nella vita di tanti altri fratelli nella fede, che hanno avuto la grazia di vedere trasformata la loro situazione di sofferenza in una grazia, in una benedizione.


San Giovanni Paolo II nella lettera apostolica “Salvifici doloris”, dell’11 febbraio 1984, aveva già sottolineato il singolare apporto al Vangelo della sofferenza, offerto da Maria con l’intera sua vita e, soprattutto, con la sua presenza al Calvario presso la croce di Gesù.
La buona notizia della sofferenza è questa: la sofferenza offerta con amore al Padre celeste in unione a Cristo, acquista un valore salvifico, cioè diventa salvezza per noi e per il mondo.

Il tutto, mediante la mediazione materna della Vergine Maria, che ha vissuto in questa luce tutti i suoi dolori di Madre del Redentore. Se noi nella nostra vita facciamo veramente questo, il nostro dolore si trasfigura e diventa anche più soave, più sopportabile, secondo la parola di Gesù che ha detto: “Il mio giogo infatti è dolce ed il mi carico leggero” (cfr Mt. 11, 30)

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