BONTA’
“Quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi e sarai felice, perché non hanno da ricambiarti.” (Lc 14, 13-14)
[estratto: Testo, Spiritualità trinitaria. Il riflesso del mistero di Dio nella vita cristiana secondo Giovanni Paolo II…]
Altro aspetto del frutto dello Spirito è la bontà. Con la bontà nel cuore l’uomo diviene incapace di pensare il male, di volere il male, di desiderare il male per gli altri.
La bontà fa di un uomo un dio. Chi è Dio? È Colui che solo è buono. È colui che è la fonte e la sorgente di ogni bontà. Dio è anche colui che da sempre, fin dall’eternità, ha pensato l’uomo e ha anche pensato di fargli solo del bene.
Cristo è ricco di amore per noi; tutto il suo cuore è straordinariamente colmo di ogni bene da riversare sui fratelli, consumando e spendendo la vita per loro. Questa è la bontà dello Spirito Santo e questa è anche l’opera del suo amore.
L’uomo buono è incapace di qualsiasi male. Per l’uomo, nel cui cuore regna e vive lo Spirito Santo di Dio, non c’è spazio alcuno per il male, per i desideri non buoni. Chi è buono attinge la sua bontà in Dio e il veicolo di questa bontà è solo lo Spirito Santo, che deve crearla nei cuori, donandole consistenza, forma, energia, vita, prosperità.