MITEZZA
“Beati i miti, perché erediteranno la terra.” (Mt 5, 5)
[estratto: Testo, Spiritualità trinitaria. Il riflesso del mistero di Dio nella vita cristiana secondo Giovanni Paolo II…]
La mitezza, puro frutto dello Spirito Santo, conduce a porre la vita nelle mani di Dio, è consegnata a Lui, a Lui è offerta e donata, perché la trasformi in un dono di amore e di misericordia per la salvezza del mondo intero. “Abbiamo una vera perla preziosa da saper raccogliere e far fruttificare nella Parola di Gesù: «Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime» (Mt 11, 29)”.
Perché si viva la mitezza, perciò, occorre prima di tutto il possesso di una grande fede. La fede deve essere riposta in Dio e nella sua volontà di salvezza a favore dell’uomo. Attraverso la fede, ogni cosa che avviene, la si vede come la via migliore perché Dio possa operare nel mondo verità, carità, pace e santità, giustificazione e redenzione. Per avere una visione di fede così alta occorre tanta preghiera, preghiera allo Spirito Santo, perché scenda e conceda di vedere ogni cosa secondo la sua soprannaturale sapienza ed intelligenza. La mitezza si può vivere solo nella giustizia, cioè nel compimento della volontà di Dio. Senza giustizia, non c’è neanche mitezza, perché senza giustizia non c’è consegna della vita al Signore.