Riflessione sul Vangelo della VII Domenica del T. O.
Che Gesù sia venuto sulla terra per perfezionare la Legge divina e l’uomo, la pagina evangelica di questa Domenica lo afferma chiaramente.
È una pagina che esprime il massimo amore verso gli uomini, tutti gli uomini compresi i nemici, i malvagi e i persecutori. E ciò conduce a essere perfetti come è perfetto il Padre celeste.
L’osservanza della Legge antica viene del tutto superata dai veri atleti dello spirito, quali devono essere i discepoli del Signore.
Non uccidere, non rubare, non commettere adulterio, porgere l’altra guancia, dare più di quanto ci vien richiesto, fare due miglia a chi chiede di farne uno, non è da uomini comuni, ma da uomini con ideali sovrumani.
Gesù abolisce perfino una parvenza di giustizia umana, quando abolisce il «diritto» di cavare un occhio a chi l’ha cavato a un altro; «Avete sentito dire: Occhio per occhio, dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio… se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra»; «a chi ti vuole chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello»; «se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due»; «dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle».
L’«amore ad ogni costo», contenuto negli insegnamenti di Gesù acquista una colorazione ultraterrena, un significato nuovo, una moralità altissima se viene tenuto nel contesto della fede.
«Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori».
Anche questo precetto abolisce una parvenza di giustizia umana, quasi di diritto naturale, insito nel precetto veterotestamentario dell’amare l’amico e odiare il nemico.
L’odio non può essere un diritto, perché l’odio distrugge chi lo cova e chi ne è fatto oggetto.
Naturalmente l’amore verso il nemico deve poggiarsi sulla speranza della sua conversione, sulla considerazione che siamo – comunque – tutti degni di amore in quanto «esseri viventi», e bisognosi di perdono e di amore universale.
Gesù stesso non impone la sua Legge senza spiegarla, per renderla accettabile.
Quando Gesù dice all’uomo di vivere l’amore verso il prossimo, perfino il nemico, indica come esempio il Padre celeste, il quale per primo vive di tale amore.
Gli uomini – creati a immagine di Dio – devono amare i propri nemici per essere «figli del Padre celeste, il quale fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti»; e per essere «perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Dio va sempre oltre ciò che è dovuto, e ama l’uomo senza misura. Così deve fare chi vuole essere immagine perfetta dell’Amore infinito!
Dio sollecita l’uomo ad andare oltre la propria natura, perché l’uomo supera l’uomo, perché l’uomo è un impasto di naturale e soprannaturale.
L’uomo ha un’altissima vocazione, e non deve fermarsi alla vita istintiva: amare l’amico, amare il fratello, amare chi ci ama, è un fatto istintivo. Invece, l’uomo evangelizzato, in primo luogo, ama con l’intelligenza e amore universale e sacrificale, perché comprende i valori spirituali e la fratellanza universale sotto lo sguardo dell’unico Padre. Chi non crede in Dio ha necessariamente una idea molto bassa di sé stesso e degli altri; invece il vero credente in Dio vede se stesso e ogni uomo un figlio e l’immagine dello stesso Dio.
In secondo luogo, l’uomo evangelizzato ama con la volontà, che tende naturalmente verso ciò che è buono. Se è vero – come ha insegnato Gesù – che solo Dio è buono, segue che è buono e amabile anche tutto ciò che somiglia a Lui.
Infine, l’uomo evangelizzato ama con il cuore, cioè con tutto sé stesso, e quindi con la partecipazione di tutta l’anima e di tutto il corpo. Il cuore è simbolo di tutta la persona!
L’«oggetto» compreso e voluto, viene così anche desiderato.
Gesù, infatti, non solo – con l’intelletto – vedeva i discepoli come figli di Dio, e con la volontà si donava ad essi, ma si compiaceva di stare con loro, di pregare, camminare con loro…
Gesù, unico Maestro di verità e di vita, non sarà mai superato in questa moralità altissima!