Riflessione sul Vangelo della XXVIII Domenica del T. O. Anno B
Gesù stava per muoversi verso un altro luogo per continuare ad annunciare il Vangelo. Ed ecco un “giovane ricco” gli corre incontro e inginocchiatosi, gli chiese: “Maestro buono, cosa occorre fare per avere la vita eterna’”.
La domanda del giovane ricco è una domanda di senso: che senso ha la vita, che senso ha la propria e l’altrui esistenza, che fare della propria vita, perché mai siamo al mondo?
Gesù, che ben conosce il cuore dell’uomo, al giovane, sicuramente ebreo osservante, richiama i Comandamenti. È la Parola di Dio la sua risposta…, anzi la sua spiegazione al mistero della vita, ciò in cui bisogna “cercare e trovare il proprio «senso». Osservare, tradurre nell’esistenza la Parola di Dio: questa è la garanzia di vita eterna.
Il giovane è un bravo giovane e questo lo fa già. È una persona osservante della legge mosaica: non ha mai ucciso né rubato. Fin dall’ infanzia: non ha mai commesso adulterio né pronunziato false testimonianze; ha sempre onorato i propri genitori. Tuttavia si sente insicuro, insoddisfatto. E una persona per bene e timorata di Dio, che non ragiona come quel tale che, dopo un abbondante raccolto, disse tra se: “Anima mia, hai a disposizione molti beni per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia” (Lc 12,19). No, egli ha il pensiero rivolto al cielo. Vuole andare in cielo. Evidentemente le ricchezze non lo facevano sentire in cielo!… E neppure la sua naturale bontà d’animo, la sua osservanza della legge mosaica..
Del giovinetto Gesù si compiace e “fissatolo, lo amò” al punto da aggiungere: “una cosa sola ti manca: va, vendi quello che hai …; poi vieni e seguimi”. Perché né le ricchezze, né gli uomini né altra cosa, possono essere il cielo. Ma il giovinetto dimostra di volere piuttosto un cielo in terra! È evidente che l’osservanza di Comandamenti non è tutto e Gesù ne aveva già parlato quanto altrove ha insegnato che “le sue Parole – Comandamenti compresi – sono spirito e vita”, rivelando – anche – che il Dio vivo e vero è in Sé stesso Amore e Spirito, non un Legislatore che pretende l’osservanza di percetti e norme.
Nel Nuovo Testamento, la fede non consiste nel credere in Dio, ma nel credere che Dio è il Bene, il Sommo Bene! È la Vita, è l’Amore … “Quanto difficilmente – disse Gesù – coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio!… E più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio”. Se Gesù non avesse precisato il suo pensiero, un’ombra enorme di pessimismo avrebbe coperto tutto il Vangelo! Un’enorme preoccupazione avrebbe invaso tutti gli spiriti!
Chi avrebbe potuto stabilire cos’è la ricchezza, e la quantità che impedisce di entrare in cielo?
Gli stessi apostoli restano sbigottiti, anzi si sbigottiscono ad ogni parola detta sull’argomento: “essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: E chi mai si può salvare?”
La domanda permette a Gesù di precisare che “tutto è possibile a Dio”, anche ciò che è “impossibile presso gli uomini”. Dio, con la sua grazia, attira in cielo anche re e regine, facendo usare le ricchezze con distacco e con spirito di servizio a Dio e ai fratelli.
Tra i seguaci di Gesù c’erano molte persone facoltose e ricche, che non si sentirono mai rimproverate dal Signore a causa delle ricchezze, né furono mai obbligate a venderle. Quelle persone, infatti, aiutavano Gesù e gli apostoli nel loro ministero di servire ai poveri.
Pietro, parlando a nome dei Dodici, esclama: “Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito”.
In verità non avevano lasciato nulla, poiché Gesù sale spesso “sulla barca di Pietro” ed entra nella “casa di Pietro”. Ma avevano lasciato tutto col cuore, mettendo barca e casa a disposizione del vangelo!
Questo era segno della grazia di Dio operante su di loro, e Gesù può garantire che riceveranno in cambio “il centuplo sulla terra… e nel futuro la vita eterna”.
Gesù è la sapienza del Padre. Chiunque preferisce Lui a scettri e troni, e stima come fango e sabbia la ricchezza al suo confronto, e valuta Lui come gemma inestimabile, come luce che non tramonta, e preferisce Lui alla salute e alla bellezza, riceverà con Lui “tutti i beni”, poiché “nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile” (Sap 7,7-11).
Dio solo sa dov’è il nostro vero tesoro, poiché “tutto è nudo e scoperto agli occhi suoi”. E Dio che vede nel segreto, ricompenserà chi, per Lui, ha lasciato tutto per seguirlo.