Riflessione sul vangelo della I Domenica di Quaresima Anno C
Nella prima domenica di Quaresima il brano del Vangelo ci presenta Gesù tentato. Tutti e tre i sinottici riportano questo episodio prima dell’inizio della missione pubblica.
Gesù, concepito per opera dello Spirito Santo, dopo aver ricevuto lo Spirito al Giordano, venne condotto dallo Spirito nel deserto. Tutta la vita di Gesù è guidata dallo Spirito, san Luca mette in evidenza questo particolare e – nel brano del Vangelo delle tentazioni – ci parla anche dello Spirito Santo, che – dopo aver riempito di Sé Gesù – lo assiste nella lotta contro lo spirito maligno. Lo Spirito Santo è la terza Persona della SS. Trinità: Egli è Dono del Padre e del Figlio alla Chiesa e all’umanità. Dio si è rivelato in Gesù come Unico Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo, uno solo è Dio, in unica essenza o natura divina in tre Persone uguali e distinte.
È questo il Dio che noi cristiani adoriamo e che Gesù ci rivela quale Padre Suo e che vuole essere Padre di tutti gli uomini, ma per mezzo di Lui e in Lui; Dio si adora così come Gesù ci insegna: con il proprio spirito – intelletto e volontà -, la propria vita e la propria esistenza. Infatti, non c’è altro “assoluto” da amare nella nostra vita e se c’è sarà sicuramente un “idolo”, che potrebbe anche trattarsi del nostro stesso “io” divinizzato, oppure anche un grande valore o una nobile creatura; tutti questi – anche messi insieme – non possono essere il vero Dio e quindi non possono veramente saziare il nostro bisogno di Dio e di vero assoluto.
Il Vangelo delle tentazioni ce lo ribadisce con chiarezza, attraverso la contrapposizione di Gesù a Satana: questi svisa sistematicamente la Parola divina, per sottoporla al servizio dell’uomo e dei suoi desideri, ma Gesù, ripieno di Spirito Santo, non si lascia mai allontanare dalla Parola autentica, non cede alle tentazioni e mostra la sua lealtà verso il Padre. A dire il vero, Gesù non aveva bisogno di essere messo alla prova da Satana, essendo, quale Figlio di Dio, invincibile dal male; lo fece solo per noi, per insegnarci come smascherare le insidie del diavolo e come comportarci per vincere le tentazioni. E nel Vangelo sono indicate tre tipi di tentazioni – origine di ogni altra tentazione – alle quali possiamo essere soggetti. La prima tentazione consiste nella ricerca affannosa dei beni materiali, un insaziabile desiderio di ricchezza, pretendere da Dio che si sostituisca a noi e provveda miracolosamente ai bisogni dell’umanità. La Parola di Dio ci ricorda che «non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio». Non possiamo renderci schiavi delle cose, dobbiamo mettere Dio al primo posto.
La seconda tentazione riguarda i rapporti col mondo che ci circonda, che presenta una mentalità e dei valori che non sono quelli cristiani, il continuo bombardamento della televisione, della rete web, di certi giornali può entrare nella nostra mente e farci cedere a compromessi.
Ci possiamo creare degli idoli che si sostituiscono a Dio. La Parola di Dio ci ammonisce: «Solo al Signore tuo Dio ti prostrerai e Lui solo adorerai».
La terza tentazione è la ricerca del miracoloso, di segni spettacolari, invece di nutrire la nostra fede della Parola di Dio e dei Sacramenti, segni efficaci di grazia che il Signore Gesù ci ha lasciati.
Perciò, ponendo davanti ai nostri occhi Gesù che, tentato in tutta la sua vita, rimane fedele, cerca la volontà del Padre, si affida completamente a Lui, vincendo tutte le tentazioni, anche noi riusciremo a vincerle, perché anche noi abbiamo ricevuto lo Spirito Santo che ci guida nel nostro cammino.
Il brano delle tentazione – inoltre – ci fa comprendere che in realtà noi non abbiamo alternative: o serviamo Dio o serviamo il diavolo, il quale, nella sua astuzia, ci si può presentare con caratteristiche apparentemente divine, oppure citando addirittura passi della Scrittura ci tenta e vuol farci cadere nell’errore, fossimo anche dotati di grande intelligenza e cultura teologica. Si potranno evitare questi disastrosi e sottili inganni conoscendo la verità su Dio e – con l’aiuto dello Spirito Santo – esercitando un fine discernimento per saper distinguere il vero Dio dal diavolo.
Cerchiamo dunque di essere vigilanti e perspicaci nelle questioni che toccano la verità su Dio, e non riteniamoci troppo facilmente al riparo dall’errore e dal pericolo. Solo a questa condizione, seguendo Gesù maestro e gli insegnamenti della sua Chiesa, potremo essere sicuri di trovarci sul sentiero della verità che porta alla salvezza.